Djedefra – la piramide perduta

di Igor Carta

Una storia ancora misteriosa è quella di Djedefra, successore di Cheope e della sua piramide esplorata di recente

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Ci sono 118 piramidi in Egitto, attribuite ai faraoni che regnarono dalla terza alla diciottesima dinastia. Ovviamente il grande pubblico conosce principalmente la magnificenza e la mole delle tre piramidi di Giza, forse anche quella a gradoni di Saqqara, “anello di congiunzione” tra la mastaba, la tipica sepoltura utilizzata fino al regno di Djoser, e le grandi piramidi a facce piane della quarta dinastia. Praticamente sconosciuta è invece la storia e la piramide del successore di Cheope, alcuni pensano fu Chefren, ma la storia fu ben diversa. Il successore di Cheope fu invece Kheper, meglio conosciuto come Djedefra, un faraone di cui si sa molto poco; dai cartigli con il suo nome rinvenuti nelle vasche delle barche solari presso la piramide del padre fu ipotizzato che fu proprio lui a celebrarne il trapasso ma, vista la fine che fecero sia la piramide a lui attribuita che le sue numerose statue, si concluse che Djedefra fosse un usurpatore che prese il trono grazie all’omicidio dell’erede legittimo, il fratello Kuaf.

Testa di Djedefra
Testa di Djedefra

La famiglia reale avrebbe quindi ordito un complotto per portare sul trono Chefren. Anche sulla presunta piramide di Djedefra si discute ancora, tale struttura non si trova a Giza, ma 8 km più a nord, ad Abu Rawash, ed è ormai solo un cumulo di rovine alto meno di 10 metri. Alcuni studi attribuirebbero a Djedefra un regno di soli 8 anni, ciò portò anche a pensare che la sua piramide, che avrebbe potuto avere dimensioni prossime a quella di Micerino, non venne mai terminata. Stando invece alle risultanze di una recente campagna di scavo, vista la presenza dei materiali di rivestimento, del pregiato granito rosso di Assuan e la presenza di cunicoli scavati da tombaroli, si potrebbe dedurre che la piramide fu ultimata ma che venne quasi subito saccheggiata e che già all’epoca della dominazione romana essa venne utilizzata come cava di materiali da costruzione.

Spontaneo chiedersi come mai tale destino spettò solo alla piramide attribuita a Djedefra, Erodoto pare non lo menzioni nelle sue cronache, le statue di questo faraone pare vennero fatte a pezzi con evidente accanimento, e ciò confuta in parte la teoria della faida interna alla famiglia reale. Va segnalato che anche la piramide di Djedefra possiederebbe un ruolo nella famosa connessione di Orione, di cui rappresenterebbe la stella Rigel, la più luminosa della costellazione. Ciò spiegherebbe anche la sua collocazione in un luogo più elevato rispetto a Giza, fatto che dalla archeologia ortodossa viene motivato con la volontà di Djedefra di sentirsi più vicino al Sole, fu il primo, fino a prova contraria ad attribuirsi il titolo di ” Sa-Ra, Figlio di Ra”, sia con necessità di tipo più pratico come lo smantellamento delle rampe ed il riassetto della necropoli di Giza dopo i funerali di Cheope. Chissà se anche le piramidi successive, dalla V Dinastia in poi, vennero saccheggiate fino a ridurle a cumuli informi o se furono delle carenze tecniche o progettuali a provocarne la rovina.

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