Cruising – Al Pacino a caccia di un killer di gay

di Enrico Bulleri.

Al Pacino è in Cruising alla ricerca di un assassino – Frase di lancio originale del film.

CruisingposterEstremamente controverso al momento del rilascio a causa del suo atteggiamento percepito nei confronti dell’omosessualità, Cruising di William Friedkin, il famosissimo e scandalosissimo thriller del 1980 è in realtà stato un film abbastanza profetico e dolorsamente preveggente, con le sue verità scomode e all’apparenza scorrette, certamente exploitative, sulle tendenze potenzialmente pericolose dei gay di quel periodo o almeno del sottobosco notturno SM e Leather fortemente in voga a New York e Los Angeles/San Francisco, in quell’epoca ancora apertamente pre-AIDS. Friedkin come è rimasto famoso, non si curo’ dal tirarsi indietro di fronte alla scalaa di un Everest di scandalo e di ostracismo, di violenta campagna di messa al rogo da parte della comunita gay e ovviamente dei benepensanti, delle associazioni censorie e di moralizzazione evangelica ecc., e non ultime certo come potevano esserlo, ovviamente anche le femministe con i loro gruppi e movimenti. Nè si tirò indietro di fronte ad un programmatico intento scandalistico e veramente morboso che ebbe il preventivato effetto di “spegnere” molti spettatori – gay o etero – ma ricordandosi anche di includere dei personaggi realmente coinvolgenti, almeno i suoi deviatissimi protagoisti della comunità gay dei leather bar dell’epoca nei quali riversarsi quasi in sfide di pompini, sluscianti e oliate masturbazioni, mani e pugni scivolosi ad incunearsi per ani dilatati e sfinteri infuocati … Ben altro e un salto in avanti senza precedenti rispetto alla rappresentazione dei gay senza più le macchiette effemminate e se vogliamo all’acqua di rosse e piumini da cipria che avevano abitato le produzioni hollywoodiane precedenti . Aiutato dall’occhio irrequieto, ambiguo, e intensamente impegnato di Al Pacino in un importante svolta della propria carriera, “Cruising” è un film sorprendente e inquietante che riesce a dipingere un mondo sotterraneamente squallido dove il pericolo e la tentazione si nascondono dietro ogni angolo.

Nei primi anni Ottanta, un’ondata di paura si stava diffondendo attraverso i vivaci ma ancora molto undeground locali notturni di New York della sottocomunita’ gay S & M. Attratti dalla promessa di una promozione, il giovane detective della omicidi Steve Burns si immerge in questa sottocultura a lui completamente estranea al fine di catturare un serial killer predatore di appartenenti a questa popolazione notturna. Nonostante si stabilisca una sana amicizia con un vicino di casa gay, Burns lotta per ingraziarsi gi avventori di questi club nei quali si pratica il sesso piu’ esibito, condiviso e promiscuo,dalle forti connotazioni di pantagruelismo sessuale. Tuttavia, egli si trova ben presto attratto sempre più in profondità in alcune situazioni realmente al limite dell’hardcore, rischiando la propria vita come esca per il killer, mentre inizia pure a dubitare delle reali motivazioni dei suoi colleghi e perfino della propria sessualità.

Basandosi su un libro degli inizi dei settanta che era stato in sé ispirato dal caso di un vero serial killer di gay della fine degli anni Sessanta, Friedkin si sentì in dovere di fare “Cruising” dopo aver scoperto che un membro della troupe apparentemente “insospettabile” che aveva lavorato con lui su L’Esorcista era in realtà un assassino seriale. Con New York ancora scossa dall’estate del 1977 in cui imperversò con le sue azioni Son Of Sam, Friedkin sfrutta abilmente un senso di sfiducia imperante verso ognuno, facendo impersonare il suo assassino da attori diversi che poi si sdoppiano in due diversi assassini, con alcune delle vittime che ricompaiono sotto forma di flashback o si sdoppiano anch’esse su diversi piani temporali del racconto. Tutto questo si trasmette come senza volto e impersonale nell’ambito della scena gay e nella quale potrebbe essere chiunque l’assassino o la vittima – o anche uno dei due – al contempo, prima l’assassino, e il primo filo di una ragnatela tessuta con cura nella piu’ totale ambiguità.

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Il rapporto di Burns con la fidanzata tra l’altro stupenda che scema d’interesse e lo struggimento di Karen Allen che la interpreta dimostra ancora più in maniera intrigante quello che sembrava inizialmente; non la vediamo mai al di fuori del suo appartamento e nessun altro allude a lei, postulando ella come possibile frutto della sua immaginazione. Con Pacino in grado di condividere i dettagli del suo incarico con la ragazza, crescono distanza e freddezza, mentre egli diventa pare appagato di una sua ritrovata opportunità con il suo stesso sesso. La loro scena finale insieme – dove lei trova l’abbigliamento di pelle borchiata e il berretto di cuoio da motociclista che egli usava da infiltrato nei club, indossandoli con noncuranza – è di facile lettura come di lui che abbraccia il suo lato femminile, mentre l’inquadratura finale insistita mentre egli si fissa nello specchio, ce lo mostra venire a patti con la sua omosessualità fiorente in un modo anche per lui schizofrenico.

La scena di chiusura su una barca che solca il fiume Hudson rispecchia abilmente anche la sequenza d’apertura, lasciando il pubblico con l’idea inquietante che sia l’assassino o gli assassini di altri sono rimasti ancora impuniti e che altri pezzi galleggianti di cadaveri otranno essere rinvenuti. Alcuni spettatori potranno restare frustrati dall’approccio volutamente ottundente di Friedkin rispetto all’identità del killer, ma esso conferisce sicuramente a “Cruising” una profondità e un’ oscurità che gli mancherebbe fosse la solta convenzionale indagine mystery. Gli omicidi stessi sono incredibilmente grafici e spesso coinvolgono i viziosi preliminari che rendono la malvagità degli attacchi ancor più perturbanti. Nel frattempo, l’assassino mantiene una personalità vocale pacata ma sgangherata che alterna seduzione e agghiaccianti filastrocche infantili.

Mentre Friedkin pone una quantità di spessore nella loro valorizzazione, i problemi con il padre di un personaggio chiave potrebbero essere visti come forse correlati alla volubilità dei gay, quando si tratta di relazioni. C’è un vero senso di frustrazione, insicurezza e solitudine in questi uomini consapevoli di dover condurre i loro “corteggiamenti” sotto la copertura delle tenebre, sapendo che i loro potenziali partner sarebbero probabilmente passati al successivo subito dopo. Infatti, Burns quando parla con il vicino gay Ted fa l’unico vera allusione ad un rapporto omosessuale che non sappiamo se mai avvenuto, dato che nè lui nè il suo amico li vediamo mai insieme, mentre il film nel finale ambiguo ci sembra preludere ad una violenza domestica che è un problema non esclusivo delle relazioni omosessuali.

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Facendo un utilizzo inquietante delle strade bagnate dalla pioggia, delle gocce di pioggia sui vetri delle auto parcheggiate nel distretto delle macellerie newyorkesi, e raffigurando massicciamente dinnanzi agli occhi dello spettatore maschili ventri e glutei pelosi di uomini seminudi, viscide braccia cosparse di vaselina, Friedkin afferma di aver visitato questi luoghi personamente per la ricerca e l’autenticità data al film. Il regista utilizza vari tipi di pellicola e di montaggio brusco, inserendo fotogrammi subliminali porno e colonna sonora memorabile di Jack Nietzsche e Willy De Ville, punk-rock, a forgiare un’atmosfera imprevedibile e memorabile. Mentre la scena gay rappresentata nel film oggi non potrebbe che essere pulita e ultra “corretta”, la sua continua attenzione al sesso crudo e all’edonismo di quelli anni fa sì che le proteste che si scagliarono all’epoca contro “Cruising” possano oggi risultare ancora piu’ da studiare in prospettiva come esempio di caccia alle streghe da parte di quei gruppi fintamente pii di gay e femministe, ma in realta’ estremistici ed esagerati . Il film in quanto tale diventa quindi una affascinante capsula del tempo, straordinariamente vicina nello spirito ai classici queer che lo hanno parzialmente ispirato per atmosfere e ambientazioni come Nighthawks ma molto più brutalmente onesto nell’intensità delle sue scene sociali (e spesso sessuali).

Friedkin cosparge il suo racconto con altri elementi interessanti, come i prostituti drag-queen che sono entrambi vittimizzati dai poliziotti battere con tendenze omosessuali represse (Mike Starr e Joe Spinell) e fatti picchiare dai detective loro superiori per avere informazioni. Verso la fine, queste due fazioni della forza sono mostrate insieme sulla stessa scena del crimine, evidenziando come la polizia fosse nel buio anche rispetto alla sessualita’ di alcuni dei propri membri. Impossibile non citare la sequenza surreale – ispirata da segnalazioni di veri poliziotti che utilizzano tattiche di coercizione che sarebbero considerate incredibili se la vittima cercasse di raccontarle – che discende subito in una brutalità sconvolgente, con il personaggio di Pacino che finalmente vede la vera ipocrisia dei suoi colleghi che cercano di estorcere con le percosse un’ ammissione al primo uomo sospettato, e con il quale egli sembrava anche aver effettivamente voluto consumare i suoi desideri.

Mentre Pacino aveva ricevuto fino a quel momento unanimi consensi per le simili febbrili interpretazioni in classici come Serpico e Quel pomeriggio di un gioro da cani (1973 e 1975, entrambi di Sidney Lumet, dove nel secondo il suo personaggio era anche in lotta per affrontare la propria sessualità), Pacino non ha mai pero’ forse come qui sposato un personaggio e una causa tanto rischiosi, in un ruolo originariamente Ideato per il più effeminato Richard Gere. Entrambi gli occhi spalancati e istintivamente sul fil del rasoio, la paranoia in crescita e la propria lotta interna sono incise sul suo volto in tutto, mentre c’è una tragica risacca per la sua incapacità di impegnarsi pienamente per il nuovo stile di vita, nonostante Friedkin ci lasci appesi sulla questione del fino a che punto egli sia effettivamente andato sessualmente. Paul Sorvino e Karen Allen forniscono un eccellente supporto, il prim come simpatico superiore di Burns che involontariamente lo fara’ avvitare nella sua discesa agli inferi, mentre Don Scardino colpisce proprio la giusta nosta di bonomia bohemien come il vicino della porta accanto, Pal.

Non fu proprio un successo commeciale e un’affermazione di critica come per “L’Esorcista” o Il Braccio violento della legge, anzi dopo il clamoroso flop colossale del capolavoro di tre anni prima il Salario della paura (Socerer), questo secondo “passo falso” gli affosso’ la carriera per cinque anni fino allo sfolgorante ritorno con il thriller metropolitano e ansiogeno Vivere e morire a Los Angeles (1985), ma “Cruising” è e rimane sicuramente uno dei film più intriganti di Friedkin, e lo è diventato ancora di più con l’età e le ripetute visioni. Siano spaventose ed emozionalmente morbose, le sue molte scene d’azione gay e di balli osceni possono connotare un certo involontario fascino kitsch, oggi, ma lo fanno nell’insieme rimanere una esperienza dal taglio molto duro e crudo che non è a un milione di miglia di distanza dai sensazionalistici pugni nello stomaco dei più sanguinari e sessualizzati thriller di Argento degli anni ottanta. Chiunque abbia (ri) scoperto Friedkin attraverso recenti lavori come Bug (2006) e Killer Joe (2012) il secondo ancora un altro folgorante ritorno, farebbe bene a guardare un po’ più indietro verso questo.

Colonna Sonora


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Eseguita da Willy De Ville
Parole & Musica di Willy De Ville
Prodotta da Jack Nitzsche

Loneliness
Eseguita da The Cripples
Parole & Musica di Shawn O’Brien, Robert Lusson e John Baer
Prodotta da Jack Nitzsche

Spy Boy
Eseguita da John Hiatt
Parole & Musica di John Hiatt
Prodotta da Jack Nitzsche

When I Close My Eyes I See Blood
Eseguita da Madelynn Von Ritz
Parole & Musica di Phil Lee
Prodotta da Jack Nitzsche

Lump
Eseguita dai Mutiny
Parole & Musica di Jerome Brailey
Prodotta da Jerome Brailey

Shakedown
Eseguita dai Rough Trade
Parole di Carole Pope, Musica di Kevin Staples
Prodotta da Jack Nitzsche

Pullin’ My String
Eseguita da Willy De Ville
Parole & Musica di Willy De Ville
Prodotta da Jack Nitzsche

Lions Share
Eseguita dai The Germs
Scritta da Darby Crash e Pat Smear
Prodotta da Jack Nitzsche

Hypnotize
Eseguita dai The Cripples
Parole & Musica di Shawn O’Brien & Robert Lusson
Prodotta da Jack Nitzsche

It’s So Easy
Eseguita da Willy De Ville
Parole & Musica di Willy De Ville
Prodotta da Jack Nitzsche

Three Day Moon
Eseguita da Barre Phillips

Herbal Scent
Eseguita da Tom Browne
Su Concessione di Arista/GRP

Quintettino in do maggiore: La musica notturna delle strade di Madrid, Op. 30, No.6 (3rd. mvt)
(Non accreditato)
Scritto da Luigi Boccherini

Waterwheel
(Non accreditata)
Eseguita da Ralph Towner

Le Voile d’Orphée
(Non accreditato)
Composto da Pierre Henry

Riconoscimenti


Razzie Awards 1981
Nominato ai Razzie Award Peggior Film Jerry Weintraub.

Peggior Regista William Friedkin.

Peggior Sceneggiatura William Friedkin.

Satellite Awards 2007
Nominato al Satellite Award come Miglior edizione in DVD di un Titolo Classico

La Censura al Film


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La versione che venne distribuita nei cinema in Gran Bretagna e la successiva versione video del 1987 sono state tagliate di circa 54 secondi dal BBFC (Ente della Censura Britannico). La Maverick video uscita nel 1997 è stata tagliata di 39 secondi per rimuovere i flash subliminali di sesso anale durante le scene di omicidio (uno dei quali appare nel film anche se pesantemente oscurato) e per modificare un’inquadratura panoramica dell’interno di un bar gay e i colpi di coltello che si vedono chiaramente mostrati sul corpo di una vittima. Anche se la versione uncut è stata mostrata dalla televisione Sky il film è stato nuovamente rimandato al BBFC nel 2003 per una nuova release della FilmFour e molti tagli sono stati allora reintegrati a parte un 1 secondo di modifica per rimuovere i flash subliminali. Per la prima uscita in dvd in Gran Bretagna nel 2008 sono stati reintegrati tutti i tagli precedenti.

La versione francese contiene una immagine extra durante i titoli di coda del film e di apertura: «We Were Everywere/Noi Siamo ovunque». la scritta che contrassegna un muro con vari graffiti raffiguranti omosessuali che fanno sesso o tenendosi per mano.

La versione video della CBS/FOX (ora esaurita) è stata la più completa disponibile. Ha circa 45 secondi di filmato di SM bondage e sesso (durante la scena notturna con i poliziotti ) che sono stati eliminati dall’uscita Warner Video, e due linee di dialogo verso la fine del film, quando gli investigatori sono alla ricerca dormitorio del killer e menzionano che il padre dell’assassino è morto da dieci anni.

© Riproduzione Riservata

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