Coppie Omosessuali – Chiesa principale ostacolo

di Mariarosa Signorini.

La Chiesa Cattolica continua ad opporsi drasticamente ad ogni tipo di riconoscimento delle coppie omosessuali.

GAY MARRIAGE BECOMES LEGAL IN CALIFORNIA

Un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1992, dopo aver affermato che gli omosessuali sono «persone umane» come le altre, ha dichiarato:

«Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale … a motivo di un comportamento esterno obbiettivamente disordinato».

Un altro documento diffuso nell’ottobre 2000 giustificò la disparità di trattamento nei confronti di gay e lesbiche con la loro;

«Oggettiva impossibilità di far fruttificare il connubio mediante la trasmissione della vita».

Secondo tale logica anche le coppie eterosessuali sterili o anziane dovrebbero, pertanto, essere discriminate (Sic!). E’ da ritenere che la posizione della Chiesa Cattolica non impedirebbe, comunque, al legislatore di riconoscere i diritti LGBT se in Italia, come negli altri paesi europei, ci fosse una classe politica più laica. E’, invero, tristemente pacifico che le coppie gay e lesbiche non abbiano i medesimi diritti delle coppie eterosessuali e che il nostro paese sia l’unico dell’Europa occidentale a non concedere loro il riconoscimento legale.

Alcune sentenze e ordinanze della Corte Costituzionale (n. 138/2010, n. 276/2010, n. 4/2011) hanno respinto i dubbi di costituzionalità sollevati dai Tribunali di Venezia e Ferrara e dalle Corti d’Appello di Trento e Firenze, in merito a ciò. Ad oggi l’unico riconoscimento rimane la possibilità di partecipare ai bandi per l’assegnazione di alloggi popolari (in prima fila il Comune di Bologna con una propria delibera del 1992).

Il Tribunale di Grosseto, sulla scia della sentenza n. 4184 del 2012 della Corte di Cassazione in cui venne affermato che il matrimonio contratto tra due persone dello stesso sesso non può ritenersi “inesistente” per l’ordinamento giuridico italiano, anche a fronte della sentenza Schalk e Kopf c. Austria del 24 giugno 2010 della Corte di Strasburgo che ha affermato che la nozione di matrimonio di cui all’articolo 12 della Convenzione Europea dei Diritti Umani comprende anche i matrimoni tra persone dello stesso sesso, ha autorizzato la trascrizione di un matrimonio tra italiani celebrato a New York. Una decisione innovativa contro la quale il pm ha presentato ricorso. Altri comuni ne hanno seguito l’esempio, “scatenando” la reazione dei prefetti. Il 9 marzo 2015 il Tar del Lazio ha però stabilito che spetta ai Tribunali, e non ai prefetti, decidere sulla legittimità delle trascrizioni.

Nel giugno 2014 la Corte Costituzionale, con riferimento alla persistente validità di un matrimonio in cui il marito divenne donna, invitava il Parlamento a prodigarsi in modo di dare riconoscimento alle unioni gay. Nel marzo 2015 l’invito è giunto anche da una risoluzione approvata dal Parlamento Europeo con 390 voti a favore, 151 contro e 97 astensioni.

Argomentando su tali questioni non si può non affrontare il tema omofobia; con questo termine si definisce l’avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità. Molto simile pertanto al razzismo, essa si può manifestare con atteggiamenti negativi, insultanti e discriminatori, che possono arrivare finanche alla violenza. In Italia si è iniziato a discutere seriamente di omofobia soltanto negli anni ottanta, quando a Giarre, in provincia di Catania, una coppia gay fu trovata uccisa. Oltre trent’anni dopo gay, lesbiche e trans continuano a subire aggressioni in molte città italiane.

Purtroppo anche in questo caso l’Italia è fanalino di coda in Europa. Nessuna legge italiana protegge in maniera specifica omosessuali e transessuali. Nel corso degli anni sono state presentate diverse proposte di legge con l’intento di colmare il vuoto, ma non sono mai approdate a risultati concreti.

Gay Couple

Degna di menzione è, altresì, l’omogenitorialità. Nelle famiglie omogenitoriali i figli possono essere sia biologici, sia adottati, e di conseguenza i genitori non sono necessariamente solo due (per esempio perché sono ricorsi alla fecondazione artificiale). La dimensione del fenomeno non è nota con precisione (si parla di circa centomila minori), ma è senz’altro ritenuta in crescita.

L’omogenitorialità si scontra con innumerevoli pregiudizi, provenienti soprattutto dai sostenitori della famiglia ‘naturale’ e ‘tradizionale’. Numerosi studi sull’argomento dimostrano, invece, come non vi siano sostanziali differenze tra i figli cresciuti in famiglie omosessuali e quelli cresciuti in famiglie eterosessuali, in particolare con riferimento allo sviluppo dell’identità e orientamento di genere.

Anche per l’omogenitorialità non esiste in Italia alcun riconoscimento giuridico. L’adozione non è, d’altronde, riconosciuta né in capo alle coppie eterosessuali non sposate, né in capo ai single, come già trattato in un nostro precedente articolo. La legge sulla fecondazione artificiale viene ritenuta un ulteriore impedimento alla possibilità di diventare genitori, in considerazione della circostanza che limita l’accesso alle tecniche di procreazione alle coppie «di sesso diverso».

In altri stati, quali Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania,Irlanda, Islanda, Norvegia, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svezia, e fuori dall’Europa, in Israele e in alcuni stati australiani, canadesi e statunitensi, l’adozione da parte di coppie omosessuali è consentita.

Qualcosa sta tuttavia cambiando anche da noi. Nel gennaio 2013 la Corte di Cassazione ha risposto negativamente alla richiesta di un padre che contestava l’affidamento del figlio alla madre, convivente con un’altra donna, sostenendo che tale relazione avrebbe nuociuto al minore. La Suprema Corte ha sostenuto trattasi di «mero pregiudizio», e che essere cresciuto da una coppia omosessuale per il minore «non è dannoso per il suo equilibrato sviluppo».

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