Clonare un Mammut – La de-estinzione è possibile

di Juanne Pili.

E’ possibile clonare specie estinte come il Mammut? A quanto pare siamo molto vicini dal riuscirci.

lyuba

Lyuba – l’esemplare meglio conservato di Mammut.

Almeno questo è quanto sostiene Beth Shapiro, biologo evoluzionista, tra i primi ricercatori a studiare il DNA antico, tanto da coniare il concetto di de-estinzione. Si potrebbe già decidere quali specie si potrebbero riportare all’esistenza, sequenziando i loro genomi; ecco quindi che il sogno di Crichton e Spielberg sembra molto vicino dal realizzarsi, per lo meno riguardo le specie più “recenti”, che hanno potuto lasciare resti mummificati nel gelo perenne. Per i Dinosauri invece, puntare su antichi insetti conservati nell’ambra non è ancora sufficiente.

Altri esperti hanno raccolto la sfida, come Svante Pääbo, George Church, e Craig Venter (già noto per aver mappato interamente il genoma umano). Secondo Shapiro ci sarebbero dei benefici paratici nel processo di de-estinzione, oltre alle notevoli sfide etiche.

Usando i DNA raccolti dai resti come matrice genetica, si punta a progettare tratti estinti, ovvero, che si sono evoluti per selezione naturale nei millenni. Shapiro sostiene anche l’importanza di rigenerare gli ecosistemi contemporanei. Elefanti mutati coi geni dei mammut potrebbero espandersi in Artico, ripopolando così la tundra. Fino a ieri pensavamo si trattasse di fantascienza, invece clonare un Mammut oggi non solo sembra fattibile, ma potrebbe essere la chiave dei futuri provvedimenti in difesa delle specie in via di estinzione.

Shapiro, professore associato di ecologia e biologia evolutiva presso l’Università della California, è autore di numerose pubblicazioni, su Nature e Science ed ha redatto i risultati dei suoi studi in versione divulgativa nel suo libro How to Clone a Mammoth: The Science of De-Extinction.

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