Chi era Antonio Banderas – il 13° Guerriero

di Igor Carta

Recensione del film Il 13° Guerriero, film di John McTiernan del 1999 con protagonista Antonio Banderas

antonio banderas

Vi fu un tempo ormai lontano in cui Antonio Banderas non lavorava nel mulino e tanto meno interagiva con le galline, ma con personaggi molto meno socievoli. Il 13° Guerriero è una splendida pellicola del 1999 diretta da John McTiernan, famoso per altri ottimi film come Caccia ad Ottobre Rosso, Trappola di Cristallo e Die Hard – Duri a Morire, Predator e Basic, solo per citarne alcuni eppure, stando a quanto scritto su Wikipedia, il film con Banderas sarebbe tra quelli annoveranti più perdite nella storia del cinema. Davvero un peccato, la trama è ottima, la performance degli attori assai convincente, ambientazione e colonna sonora altamente suggestive. Il film è la trasposizione sul grande schermo del romanzo “Mangiatori di Morte” di Michael Crichton, ispirato a sua volta in parte all’antico poema di Beowulf e alla figura di Ahmed ibn Fadlan, un cronista arabo che prima dell’anno mille compì un lungo viaggio dalla Persia al Nord Europa entrando in contatto con diverse popolazioni, tra cui i vichinghi. I suoi scritti rappresentano l’unica testimonianza sugli usi e i costumi delle popolazioni nordiche, fatto che McTiernan riporta fedelmente nella pellicola.

Antonio Banderas impersona proprio il cronista arabo che, malgrado non sia un guerriero si ritroverà, grazie ad una vecchia indovina, coinvolto in una spedizione guidata da Buliwyf che, con altri undici guerrieri vichinghi, dovranno liberare il regno del vecchio Re Hrothgar dalla minaccia dei Wendhol, una tribù di uomini primitivi dedita al saccheggio e al cannibalismo in precedenza creduti demoni. Dopo due scontri contro i cavernicoli il cronista arabo, ormai “svezzato” al combattimento, risulterà decisivo nella spedizione fin dentro il covo in cui Buliwyf ucciderà la regina dei Wendhol ma non il capo dei guerrieri, che scatenerà la battaglia finale in cui Buliwyf troverà la morte. Eliminati quindi i terribili preistorici solo quattro degli iniziali tredici guerrieri videro la fine della guerra. Giudizio? Imperdibile per gli amanti dei film d’azione, chi ha apprezzato “La Leggenda di Beowulf” con Angelina Jolie troverà un ottimo cult sulla mitologia nordica da visionare.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Mengele - la sua eredità in Brasile? Successivo Ricordando Claudio Caligari - L'Odore della notte