Cerco lavoro – Nel Futuro

di Juanne Pili.

«Disoccupato, cerco lavoro, disponibilità a partire dal 2030». Quali saranno i lavori del futuro? Che mestieri esisteranno nel 2030? Se lo sono chiesti alla Inspired Minds Initiative.

safe_imageNon solo avremo dei consulenti robotici ma compariranno anche i designer di immondizia. Tanti altri lavori invece scompariranno; esisteranno ancora agricoltori e chirurghi? La meccanizzazione e la computerizzazione minacciano i mestieri manuali a vantaggio di quelli intellettuali, fenomeno che per la verità stiamo già vivendo. In effetti la maggiore preoccupazione attuale è l’esistenza del lavoro in generale. Senza alcuna ironia ci sembra che “trovare un lavoro” sarà presto fantascienza per gran parte della gente.

Se la città non può permettersi di continuare a invadere lo spazio della natura, sarà quest’ultima ad invadere le città, idem dicasi per l’agricoltura: Gli spazi verdi non saranno intesi solo come elementi decorativi, sorgeranno anche degli orti comunitari e molti terranno delle serre in giardino, che sono sempre meglio dei soliti gerani e nani. L’agricoltura urbana, già vista per ragioni di estrema necessità durante la Seconda Guerra Mondiale, potrebbe tornare presto in auge, in maniera più sistematica, garantendo cibo genuino per tutti. Il contadino salirà in cattedra, per insegnare a tutti la sua scienza.

La Medicina Personalizzata e la Tecnologia Indossabile trasformeranno i centri di pronto soccorso in callcenter, dove i medici somministreranno le prime cure direttamente in wireless, il Telechirurgo invece si avvarrà di strumenti robotici per fare il resto. Per i problemi di salute più “banali” (concetto estendibile a disturbi che oggi non lo sono affatto) basterà assumere pillole contenenti chip appositi in grado di somministrare farmaci e inviare diagnosi ai medici.

«Disoccupato, cerco lavoro, disponibilità a partire dal 2030».

Le case saranno sempre più intelligenti e i robot potrebbero minacciare la posizione di “migliori amici dell’uomo” oggi riservata ai cani. Pensiamo ad un malato di Alzheimer, che potrà vivere una vita più autonoma, grazie ai suoi elettrodomestici, che gli ricorderanno cosa ha già fatto e la lista di ciò che dovrà ancora fare. Non sarà come comprare un frigorifero, quindi la figura del consulente robotico diventerà sempre più importante.

Arriviamo adesso alla figura lavorativa più bizzarra: Quella del già citato designer dell’immondizia, più nobilmente definibile garbage designer. Non dimentichiamo infatti l’importanza del riciclaggio, che in futuro dominerà sempre più le nostre economie, tenendo conto della crisi energetica già in atto.

Molti lavori esisteranno ancora, anche se verranno notevolmente ridimensionati, per esempio insegnanti e alunni potranno restarsene a casa e gestire autonomamente gli orari delle lezioni grazie a Internet, al peer to peer e allo streaming delle lezioni, mentre i libri di testo potranno essere scaricati gratuitamente o a prezzi notevolmente ridotti rispetto ad oggi. Restiamo scettici all’idea di vedere operai indossare sofisticati esoscheletri o poliziotti affiancati da droni, perché tanto i robot industriali quanto la digitalizzazione degli spazi comuni dovrebbero rendere queste figure molto precarie, ben lungi dal ridimensionarle in una chiave che ci sembra molto più cinematografica che fattibile nella realtà.

E voi, cosa farete da grandi?

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