di Juanne Pili.
Si chiama CellScope Loa – è lo Smartphone con funzioni diagnostiche sperimentato con successo in Camerun su 33 pazienti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science Translational Medicine.
Il coordinatore dello studio è il Bio-ingegnere Daniel Fletcher della University of California, di Berkeley, assieme ai suoi colleghi è stato il primo a sperimentare il prototipo. Milioni di persone che vivono nell’Africa Centrale è cosa assai comune essere infettati dal microscopico verme Loa loa. Niente di grave se non si deve assumere – per combattere altri parassiti – un farmaco denominato Ivermectina. A quel punto si possono registrare i seguenti sintomi: Emorragie, disturbi neurologici. L’assunzione del farmaco associata a questo parassita può significare la morte.
Ecco quindi che poter diagnosticare la presenza del Loa loa diventa cosa importante, specialmente in zone dove l’assistenza sanitaria fatica a trovare strutture adeguate. Per la prima volta, è stato possibile sperimentare l’utilizzo di un dispositivo mobile in grado di individuare il Loa loa. Uno Smartphone potrà salvare la vita di tante persone, riducendo notevolmente i costi per le attrezzature sanitarie. «Una telefonata aiuta la vita», recitava il vecchio slogan di una pubblicità italiana; in questo caso sarà proprio il telefono a farlo.
Il veicolo delle infezioni dovute al Loa loa sono zanzare e mosche, che depositano le loro larve nei tessuti umani. I vermi poi scavano nella carne fino a raggiungere polmoni, occhi e flusso sanguigno. Fino ad oggi una diagnosi in tempo utile è stata comunque difficile, date le ridottissime dimensioni dei parassiti. Forse è ancora presto per il Tricorder di Star Trek, di certo il Dott. Bones sarebbe fiero di loro.
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