Cannabis in Europa – Il Sud più all’Avanguardia

di Mariarosa Signorini.

Come già descritto in un articolo della settimana scorsa, un gruppo di senatori e deputati – su proposta del Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova  sta esaminando e predisponendo una proposta di legge, senza il supporto del governo, volta a legalizzare l’uso della cannabis.

Quali sono i tratti salienti della legislazione sulla cannabis negli altri stati europei?

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AUSTRIA – Il possesso è punito fino a un anno di reclusione o, in alternativa, di trattamento sanitario. Tuttavia, la nuova legge sui narcotici del 2008 ha fatto prevalere il principio dell’uso personale su quello della modica quantità, contenuto nella precedente normativa. Vigono, inoltre, regolamenti che consentono la coltivazione di cannabis – dietro approvazione della Austrian Agency for Health and Food Security – per fini terapeutici. È anche possibile la prescrizione di farmaci prodotti con derivati della cannabis, Dronabinol e Nabilone, e l’importazione del Sativex dalla Germania.

BELGIO – Sebbene il possesso e la vendita di derivati della cannabis rimanga illegale, il consumo all’interno di luoghi privati, il possesso fino a tre grammi e la coltivazione di una pianta di marijuana sono tuttavia tollerati. E’, inoltre, consentito l’uso della cannabis per scopi terapeutici per la cura del glaucoma, dell’AIDS, degli spasmi della sclerosi multipla. Tuttavia ad oggi parrebbe che nessun paziente sia riuscito a curarsi, a causa della pregnante burocrazia che è necessario affrontare per ottenere la prescrizione medica.

BULGARIA – La cannabis è inserita tra le droghe di classe A, ossia sostanze a rischio elevato, al pari dell’eroina, della cocaina, MDMA e amfetamine. Il possesso semplice è punito con la reclusione da 1 a 6 anni e una sanzione pecuniaria dai 1000 ai 5000 euro; per il possesso ai fini della cessione le pene variano dai 2 agli 8 anni di carcere per piccole quantità, dai 3 ai 12 anni per grandi quantità, dai 5 ai 15 anni in ipotesi in cui siano coinvolte organizzazioni criminali. La coltivazione individuale è punita con la reclusione da 2 a 5 anni e con sanzioni pecuniarie fino a 5000 euro.

CROAZIA – Il semplice possesso di un grammo di cannabis comporta una sanzione pecuniaria tra le 5.000 e le 20.000 kuna e il sequestro della sostanza, mentre vendere o coltivare marijuana è un reato punibile con pene che oscillano dai 3 ai 15 anni di carcere.

ESTONIA – Non esistono programmi sperimentali sull’uso terapeutico della cannabis. I 10-20 grammi di hashish/marijuana sono considerati per uso personale e sanzionati con una multa, mentre quantitativi maggiori, la coltivazione e lo spaccio sono puniti con pene fino a 10 anni di carcere.

FINLANDIA – Dal 2010 è in corso un programma di sperimentazione dell’uso di farmaci prodotti con derivati della cannabis, per esempio il Sativex, che coinvolge, però, un numero esiguo di persone. L’uso, il possesso e la coltivazione di cannabis sono puniti con una multa o con pene detentive fino a due anni.

FRANCIA – Nel 2013 è stata riformata la legge sugli stupefacenti per consentire la produzione, il trasporto, la vendita e l’uso di farmaci contenenti derivati della cannabis. Nel 2014 l’ANSM (agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé) ha approvato l’uso del Sativex, dietro ricetta medica e per pazienti affetti da sclerosi multipla che soffrono di gravi spasmi muscolari e resistenti ad altre terapie. Lo scopo è renderlo acquistabile al più presto nelle farmacie francesi, con procedure simili a quelle degli oppiacei. L uso ricreativo, la vendita e la coltivazione sono represse, invece, con una delle leggi più severe dell’Unione Europea, che, fra l’altro, non prevede distinzione tra le sostanze. Tuttavia le linee guida diffuse dal Ministero della Giustizia indicano ai giudici di tenere conto del tipo di droga sequestrata, se il consumatore è saltuario o abituale, della situazione familiare, etc.

cannabis freeGERMANIA – La normativa tedesca considera la semplice detenzione un reato, tuttavia – con una sentenza della Corte Costituzionale – è stato introdotto il concetto di modica quantità per uso personale. La modica quantità varia a seconda del Land: Berlino, per esempio, consente di detenere fino a 15 grammi e la Baviera fino ad un massimo di 2-3 grammi. Berlino ha, poi, approvato programmi pilota per l’uso terapeutico della cannabis, anche se al momento sono poche decine i pazienti che nel paese possono curarsi con la cannabis. La giurisprudenza tedesca ha, peraltro, in più occasioni ritenuto di non assoggettare a sanzioni penali la coltivazione da parte dei malati.

GRECIA – Il possesso e l’uso anche di modiche quantità di cannabis rimane illegale in Grecia, con pene fino ad un anno. Rare però sono state le pronunce di condanna in ipotesi di modica quantità. Anche in Grecia, come nel nostro paese, è in corso da tempo un intenso dibattito sulla depenalizzazione del consumo.

ISLANDA – Il consumo è illegale, anche in modiche quantità, con previsioni di multe addirittura per il possesso di un solo grammo.

IRLANDA – La legislazione irlandese non riconosce ufficialmente alcun beneficio medico all’uso della cannabis. La coltivazione di cannabis – anche per dimostrato uso terapeutico – è spesso punita con pesanti pene detentive. Il suo possesso costituisce un reato punibile con una sanzione pecuniaria – nel caso di primo e secondo sequestro – o l’arresto in modo progressivo.

LUSSEMBURGO – Sono previste solamente sanzioni pecuniarie, tra i 250 e i 2500 euro, per la detenzione di derivati della cannabis. Tuttavia è ancora prevista la detenzione in carcere – da 8 giorni a sei mesi – se il consumo di cannabis avviene davanti a minori, a scuola o nei posti di lavoro. Pene da uno a cinque anni sono, invece, previste per la vendita, la coltivazione e il trasporto.

NORVEGIA – In ipotesi di primo fermo per possesso di un quantitativo di cannabis fino a 5 grammi – considerati dose personale – si è puniti con un’ammenda ricompresa fra 1500 e 15000 corone. Se la quantità di cannabis sequestrata è superiore e in ipotesi di recidiva le pene detentive previste sono comprese tra i sei mesi e i due anni. In caso di spaccio o di traffico di stupefacenti le pene vanno dai sei mesi a i 21 anni.

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OLANDA – E’, da sempre, il paese in prima fila nella ricerca e nella sperimentazione dell’uso medico della cannabis: fin dal 2003 le farmacie olandesi consentono l’acquisto, dietro prescrizione medica, di cannabis terapeutica oltre che di farmaci derivati dalla cannabis (Sativex e Dronabinol) e sono anche state istituite farmacie specializzate. La politica olandese sulla droga è caratterizzata da una rigorosa distinzione tra droghe leggere e pesanti. La legge prevede l’arresto per un mese ovvero una multa di 3350 euro in caso di produzione, vendita e possesso fino a 30 grammi di cannabis. Tuttavia il Ministero della Giustizia ha dettato delle linee guida, che rendono molto blande le indagini sull’uso personale di cannabis fino a 5 grammi e sulla vendita all’interno dei coffee shop. L’importazione e l’esportazione di cannabis è severamente sanzionata con pene fino a quattro anni di carcere.

POLONIA – La legge polacca non fa alcuna distinzione tra uso medico e terapeutico della cannabis. Per il possesso di tutte le sostanze stupefacenti sono previste pene fino a tre anni di carcere. Nei casi di minore gravità, la pena può essere ridotta ad un anno e possono essere disposte altre forme di restrizione della libertà personale, o sanzioni pecuniarie.

PORTOGALLO – E’ il primo paese al mondo che depenalizza il consumo personale di tutte le droghe: coloro che sono trovati in possesso di un quantitativo non superiore alla dose per dieci giorni (25 grammi di marijuana, 2 grammi di cocaina, 1 grammo di eroina, 1 grammo di MDMA, etc.) vengono convocati dalla CDT (Commissione per la Dissuasione dalla Dipendenza dalle Droghe) che può infliggere provvedimenti di natura amministrativa: una sanzione pecuniaria, il ritiro del passaporto, del porto d’armi, della licenza di esercitare alcune professioni. La legge portoghese non riconosce ufficialmente l’uso terapeutico della cannabis, anche se disegni di legge in materia sono in discussione in parlamento.

REGNO UNITO – La cannabis è considerata nel Regno Unito una sostanza stupefacente di rischio moderato. Solitamente nelle prime due occasione in cui si viene trovati in possesso di derivati della cannabis c’è una segnalazione alla polizia e il sequestro della sostanza, poi dalla terza volta c’è la possibilità di essere assoggettati ad un processo penale, con pene fino a cinque anni. Nel 2013 il farmaco derivato Sativex è stato immesso sul mercato inglese, sebbene il reperimento rimanga piuttosto complesso anche per l’alto costo di vendita.

REPUBBLICA CECA – Dal 2010 il possesso fino a 15 grammi per uso personale o di 5 piante è una semplice infrazione amministrativa che prevede un richiamo o una multa. Dal 2013 è stato introdotto l’uso terapeutico della cannabis, acquistabile in farmacia dietro prescrizione medica anche se le spese sostenute non sono coperte dalle assicurazioni. Non è stato, però, autorizzata l’auto-coltivazione per uso terapeutico.

ROMANIA – Nessun uso terapeutico della cannabis in questo paese.  L’attuale legislazione prevede una sanzione amministrativa di 150-200 USD per il possesso di modiche quantità. Mentre per lo spaccio o il possesso di grandi quantità di cannabis le pene vanno dai 3 agli oltre 6 anni di carcere.

SPAGNA – Nel 2005 la Catalogna ha avviato un progetto pilota di uso terapeutico del Sativex che coinvolgeva circa 600 pazienti malati di cancro o di sclerosi multipla, che non rispondevano ad altre terapie. La vendita e il consumo in pubblico rimangono illegali e punite, mentre è tollerato l’uso domestico e la coltivazione fino a tre/cinque piante in luoghi privati. Per la giurisprudenza è considerato spaccio quello di quantitativi di cannabis superiori a 40 grammi.

SVEZIA – La cannabis non è mai stata formalmente riconosciuta per uso medico, sebbene l’uso del Sativex sia stato approvato e la ricerca sugli effetti terapeutici della cannabis prosegua nelle istituzioni scientifiche del paese.  La vendita, la cessione, l’acquisto, l’uso e il possesso di qualsiasi quantitativo di cannabis è punito con la detenzione o sanzioni pecuniarie, che, a seconda della gravità, variano da una multa fino dieci anni di carcere.

SVIZZERA – Il possesso fino a 10 grammi di cannabis per uso personale non è più considerato reato e viene sanzionato con una multa di 100 franchi svizzeri. Il possesso di ingenti quantitativi – superiori ai 4 chili – è punito con la reclusione da uno a tre anni, ma la legge è applicata anche in modo diverso a seconda del cantone. Nel corso degli anni ci sono stati alcuni tentativi del parlamento svizzero volti alla legalizzazione, ma sono falliti. Le autorità sanitarie elvetiche hanno approvato l’uso del Sativex.

I paesi del Sud si rivelano all’avanguardia


In definitiva, dall’escursus parrebbe che l’Italia stavolta non sia il “fanalino di coda” in Europa.

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Pochi altri stati, quali la Grecia e la Svizzera, hanno manifestato l’intento, al pari dell’Italia – e per l’Italia ciò è stato determinato, come già precisato in un articolo della settimana scorsa, anche da uno studio della Direzione Nazionale Antimafia di depenalizzare il consumo di cannabis.

Interessante è rilevare che spesso si ha la convinzione che dal nord arrivino, in tutti gli ambiti, le più grandi influenze di “innovazione”. Nell’ambito degli stupefacenti il Portogallo, paese latino e del meditteraneo, rimane invece il paese più spregiudicato, quale primo, addirittura, al mondo che depenalizza il consumo personale di tutte le droghe.

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