di Juanne Pili.
Gli astrofili avranno un’arma in più per monitorare gli asteroidi. La NASA ha rilasciato una App che permette di farlo dal PC.
Asteroid Data Hunter analizza le immagini di potenziali asteroidi grazie ad un particolare algoritmo. Dobbiamo la sua realizzazione al contest Asteroid Grand Challenge, dello scorso dicembre, dove sono stati messi in palio 55mila dollari per trovare l’algoritmo che riuscisse maggiormente nell’impresa di identificare gli asteroidi. Sarà quindi possibile caricare le immagini che gli astrofili realizzaranno coi loro telescopi, la App le analizzerà ed emetterà il suo responso, che se positivo verrà immediatamente condiviso col Minor Planet Center (MPC) che dopo un’ulteriore analisi rilascerà un risultato finale.
La App ha a disposizione i dati di due programmi: il Minor Planet Center della Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge; ed il Catalina Sky, dell’Università dell’Arizona. Il risultato ha portato ad un aumento del 15% nella capacità di individuare gli asteroidi.
Secondo Ettore Perozzi, dell’ESA monitorare gli asteroidi non è certo un vezzo da nerd:
«Al momento ne conosciamo 500.000, di cui 12.000 pericolosi per la Terra ed ogni anno si scoprono circa mille nuovi asteroidi … e’ ancora sconosciuta la maggior parte di quelli più grandi di 100 metri, che possono provocare una catastrofe a livello locale. Per questo più ne scopriamo, più possiamo prevedere se sono pericolosi e agire in anticipo per deviarli leggermente … benvenga questa app della Nasa che chiama i cittadini a contribuire».
Una iniziativa analoga è stata intrapresa già da tempo per monitorare i segnali radio in cerca di qualcuno che fosse “intelligente”, nell’ambito del progetto SETI. La tecnologia di internet e la filosofia peer to peer permette di velocizzare il lavoro ed estenderlo a livelli prima impensabili. Il principio in sostanza è quello di collegare in rete tutti gli astrofili ed appassionati, i quali mettono a disposizione i propri PC rilasciando feedback al database di un centro di verifica.
Non è chiaro ancora se sia meglio scoprire che esistono civiltà più avanzate della nostra o se ci sta per cadere un grosso sasso in testa. Quale delle due ipotesi sia meno rischiosa è solo questione di punti di vista.
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