Anna Esposito – le ombre del caso Claps

di Igor Carta

Il suicidio anomalo di Anna Esposito ed i legami tra la poliziotta ed il caso di Elisa Claps.

caso Claps

Due sono i più grandi interrogativi che ancora aleggiano sul caso di Elisa Claps, la sedicenne di Potenza scomparsa nel 1993 il cui corpo venne rinvenuto nel sottotetto della basilica della Santissima Trinità, sempre a Potenza, nel 2010. La mano omicida venne identificata in Danilo Restivo, condannato in via definitiva a 30 anni in Italia ma all’ergastolo in Inghilterra per l’omicidio della sua vicina di casa Heather Barnett, ma vi sono ancora procedimenti ed indagini in corso sulle modalità di rinvenimento del cadavere, ma soprattutto sul legame che esisterebbe tra la vicenda Claps ed il presunto suicidio di Anna Esposito, dirigente di polizia rinvenuta cadavere nel proprio appartamento nel 2001. Su tale fatto i sospetti non si sopirono neanche in seguito alla archiviazione della prima inchiesta, in cui il magistrato responsabile, pur citando il probabile suicidio, rilevò la presenza di alcuni elementi anomali. Era il 12 marzo del 2001, il commissario Esposito, dirigente della Digos, tarda ad arrivare sul posto di lavoro, al telefono non risponde, quattro colleghi forzano la porta della sua abitazione e la trovano impiccata, con una cintura, alla maniglia della porta del bagno, a poco più di un metro dal pavimento, modalità che abbiamo già riscontrato sul caso Ustica ad esempio. Fu specie con le istanze della famiglia e con una inchiesta giornalistica, che emersero altre curiose anomalie, gli abiti già pronti per andare ad una festa in serata, le agende con delle pagine strappate, sia l’appartamento che l’ufficio del commissario sarebbero stati rovistati senza l’autorizzazione del magistrato di turno. Nessuna apparente menzione sarebbe mai stata fatta sull’arma d’ordinanza, un metodo assai più efficace per un suicidio che, secondo, il cappellano don Pierluigi Vignola, Anna aveva già confidato di aver tentato, con le stesse modalità, un mese prima della morte. Curioso però, come avrebbe fatto rilevare la stessa Procura, che lo stesso ecclesiastico non abbia avvisato nessuno, né in Polizia né della famiglia, di tale confessione del commissario Esposito. Anna Esposito sarebbe morta nella serata dell’11 marzo, era appena tornata da un soggiorno a Cava dei Tirreni trascorso insieme alle due figlie, secondo i familiari non avrebbe avuto alcun motivo per suicidarsi. Inoltre dalla nuova autopsia eseguita a fine 2014 sarebbero emersi riscontri importanti, in primis la frattura di alcune costole. La nuova inchiesta avrebbe già un iscritto nel registro degli indagati, l’ex compagno della Esposito, il giornalista RAI Luigi Di Lauro, quella dell’omicidio passionale è la pista maggiormente battuta dagli inquirenti, malgrado Gildo Claps, fratello di Elisa, abbia dichiarato che proprio quel 12 marzo 2001 aveva programmato un incontro proprio con il commissario Anna Esposito. Omicidio e non suicidio, ritenuto “atipico” fin dall’inizio, non resta quindi che attendere gli sviluppi delle indagini su una vicenda che appare sempre più torbida.

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