Amarcord di un Fotoreporter Nikon dipendente

di Francesco Brunori.

La fotografia è stata per me un punto di partenza, come una tela per i pittori e la penna per gli scrittoriQuando sono riuscito a comprare la mia prima macchina fotografica ero emozionatissimo: Una Nikon D50.

bruno1
Striscia di Gaza. Credit: Francesco Brunori.

E’ un mezzo per esprimere la nostra fantasia, i nostri stati d’animo e sentimenti, con la fotografia possiamo raccontare storie e impressionare attimi per l’eternità, attimi che non svaniscono con il passare del tempo, attimi che ci fanno tornare i ricordi e le emozioni che abbiamo vissuto in quell’istante prima di premere il pulsante seguito da quel fantastico rumore “click”. Se mi date il permesso vi racconto parte della mia vita, un frame, quella fotografia della mia vita che mi ha portato in giro per l’Italia e per il mondo a conoscere gente, storie e culture, diversi modi di pensare e vi illustrerò attimi che sono riuscito a bloccare ingannando il naturale corso del tempo.

Mi sono innamorato della fotografia dopo aver conosciuto una ragazza figlia di un fotografo, un uomo che mi ha fatto quasi da padre, in quanto ho sempre visto il mio come un ”amicone”, che non ha mai voluto insegnarmi il suo mestiere e si nascondeva dietro la scusa che quello non era il mio lavoro, non era il mio ambiente ed ero “sprecato”. Quando sono riuscito a comprare la mia prima macchina fotografica ero emozionatissimo: Una Nikon D50. Nikon, non perché sia meglio di Canon o Minolta, semplicemente perché quel fotografo che stava entrando a far parte della mia vita era un Nikonista.

bruno2
Credit: Francesco Brunori.

Quando mostrai questa macchina a mio nonno, che stava in punto di morte, lui si commosse, anche se fino alla fine sosteneva che io sarei dovuto diventare un carabiniere a cavallo. Dal momento in cui ho visto quella lacrima di mio nonno scendere dal suo viso sentii più che mai l’esigenza di bloccare quelle emozioni che provavo durante la mia vita quotidiana e di mostrarle al mondo, proprio come un pittore mostra i suoi dipinti.

Terminata la scuola superiore mi trasferii a Roma, il mio sogno era quello di diventare foto-giornalista, così
mi iscrissi ad un corso di fotografia base presso un’agenzia foto-giornalistica dove seguivo lezioni e mi mantenevo facendo servizi di cronaca e spettacolo presso la stessa. Durante la mia permanenza a Roma ho conosciuto tanta gente, ho ritratto molti personaggi dello spettacolo e conosciuto l’unica ragazza che in tutti i sensi mi ha strappato il cuore … e che ancora mi deve restituire. L’incontro più importante è stato quello con il grande fotografo Rolando Fava.

bruno3
Piazza di Spagna. Credit: Francesco Brunori.

Questo fotografo è stato per me un maestro, mi ha insegnato a caricare il rullino, ad usare l’esposizione e a capire come funzionano i diaframmi e distinguere l’ottica giusta da usare in ogni occasione. Una delle cose più importanti che mi ha trasmesso è la passione per questa arte e il rapporto che si deve instaurare con i “soggetti” della storia, l’arte di fare reportage, perché la fotografia non è fare click, la fotografia è creare dialogo con le persone che andiamo a ritrarre, è complicità, passione ed emozione.

Cari lettori, una bella fotografia non è quella scattata con l’ultimo modello di macchina fotografica perché costosa o “fica”. Una bella fotografia la possiamo scattare anche con una scatola di fiammiferi con all’interno il negativo o – perché no – anche col cellulare, non conta il supporto … una bella fotografia è la sensazione che riusciamo a trasmettere, è cogliere l’attimo.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Graphic News - Le Notizie a Fumetti Successivo Immigrazione - Lager Australiani Modello di Salvini